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'One health, One Welfare’, un approccio vitale per riformare il nostro sistema alimentare

News Section Icon Pubblicato 05/07/2021

Le forti connessioni tra benessere delle persone, degli animali e dell’ambiente sono state al centro di un Dialogo Indipendente organizzato il 28 giugno 2021 da Compassion in World Farming come contributo al Summit delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari.

Il campione delle Nazioni Unite sui sistemi alimentari e nostro CEO globale, Philip Lymbery, è stato il primo relatore all'evento online, intitolato One health, One Welfare: Food Systems Opportunities for Better Human, Animal and Ecological Health and Well-being ("Una sola Salute, Un solo Benessere: opportunità dei sistemi alimentari per migliorare la salute e il benessere delle persone, degli animali e dell’ambiente").

Philip è stato uno dei numerosi relatori esperti che hanno preso parte al Dialogo, curato da Mark Driscoll di Tasting the Future – progetto di consulenza sul cibo sostenibile –, il cui fine è stato quello di garantire che migliori risultati in termini di salute e benessere degli animali siano al centro del Food Systems Summit di settembre.

One Health, One Welfare: An Independent UN Food Systems Dialogue (IN INGLESE)

Una scaletta illustre

Philip ha descritto i molti modi in cui la salute e il benessere delle persone, degli animali e dell’ambiente si sovrappongono e ha riassunto le sue ambizioni per il vertice:

Il vertice sul sistema alimentare delle Nazioni Unite di quest'anno, a mio avviso, offre un'enorme opportunità: un'opportunità per un accordo globale delle Nazioni Unite sul cibo. Un accordo che riconosca il ruolo centrale del cibo nell'affrontare le sfide relative a salute, clima e biodiversità. Un accordo che tracci la rotta verso un sistema alimentare orientato alla salute senza allevamenti intensivi, senza l'eccessiva dipendenza da diete a base di prodotti di origine animale. Un approccio che abbracci veramente quel principio essenziale... che proteggere le persone significa anche proteggere gli animali.

Proteggere le persone significa proteggere gli animali

Doreen Robinson, Direttore di Biodiversity and Land (Divisione Ecosistemi) per il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, ha dichiarato: "La realtà è che non stiamo raggiungendo i nostri obiettivi di produzione alimentare o sicurezza alimentare, e lo stiamo facendo a costo del nostro mondo naturale. Ha continuato spiegando che: “Dobbiamo lavorare in accordo con la natura, non contro di essa, per soddisfare le nostre esigenze di produzione alimentare”.

La dott.ssa Rebeca Garcia Pinillos, fondatrice e direttrice di One Welfare, ha spiegato come un approccio integrato possa avvantaggiare allo stesso modo persone, animali e ambiente: “L'approccio One Welfare può davvero aiutarci a identificare e affrontare gli aspetti del benessere umano come parte intrinseca del nostro approccio. Considerare gli animali allevati a scopo alimentare in quanto esseri senzienti e il benessere di ogni persona come connesso ai sistemi alimentari. Questo può portare a un trattamento migliore e a un migliore benessere per tutti”.

Jeremy Pivor, coordinatore senior del programma di Planetary Health Alliance, ha aggiunto che: "Dobbiamo avere la diagnosi giusta per prescrivere il trattamento giusto", sottolineando che “dobbiamo comprendere appieno la radice della crisi climatica e della biodiversità e come si correla al benessere umano e animale, prima di poter iniziare a determinare le misure appropriate per risolverlo”.

Il dottor Matthew Stone, vicedirettore generale dell'Organizzazione mondiale per la salute animale, ha usato la sua presentazione per lanciare un terribile monito sulla crescente probabilità di future pandemie, causata dalla nostra inattività: "Se si scansionano questi fattori sullo schermo, penso che la cosa fondamentale da capire è che nessuno di questi fattori è in trend decrescente, quindi il rischio di insorgenza di malattie deve essere in costante aumento”.

Varda Mehrotra, Consigliere per A Just World, ha fatto eco all'avvertimento di Stone, spiegando che "se non adottiamo e implementiamo il framework One Health, l'India, e il mondo, rischiano di affrontare molte più pandemie nei tempi a venire".

Mehrota ha anche evidenziato la connessione tra il benessere degli animali e l'emancipazione femminile in India: “In India, come in altri paesi in via di sviluppo, sono le donne a compiere la maggior parte del lavoro con gli animali, ma per ragioni sociali, economiche e culturali, non hanno accesso al reddito generato dagli animali, né hanno il know-how necessario per poter includere gli standard di benessere degli animali. Quindi, gli interventi per migliorare sia gli standard di benessere degli animali per una maggiore produttività che l'emancipazione delle donne sono davvero fondamentali per poter aumentare la partecipazione delle donne alle opportunità legate all’allevamento di animali”.

La dott.ssa Gladys Kalema-Zikusoka, fondatrice e CEO di Conservation Through Public Health, ha spiegato come la sua organizzazione utilizzi l'approccio One Health per promuovere la conservazione dei gorilla e la salute pubblica insegnando alle persone a essere seguire abitatudini sane e regole di igiene incoraggiando lo sviluppo di un'agricoltura sostenibile.

Nella presentazione finale dell'evento, Patty Fong, direttore del programma per il clima e la salute e il benessere presso la Global Alliance for the Future of Food, ha esortato i decisori politici ad affrettarsi: "Sappiamo che la riforma dei sistemi alimentari è possibile e sta avvenendo. Ed è tempo che tutte le parti interessate, in particolare i governi, inizino ad agire".

Un futuro vivibile per tutti noi

I relatori del Dialogo hanno affermato che il potenziale impatto sul benessere ambientale, animale e delle persone dovrebbe essere preso in considerazione quando si affronta l'enorme compito di trasformare il nostro sistema alimentare globale.

Philip ha ribadito questo messaggio concludendo: “La conversazione che abbiamo avuto insieme questo pomeriggio... mostra che ‘One health, One welfare’ è una componente assolutamente essenziale di un sistema alimentare dignitoso che offra un futuro vivibile per tutti noi, persone o animali, su questo pianeta che tutti chiamiamo casa”.

 

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