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Esportazioni di animali vivi: ultime notizie e prossimi passi

News Section Icon Pubblicato 24/05/2021

Ogni anno, più di un miliardo tra polli, pecore, capre, cavalli, maiali e bovini vengono trasportati vivi all'interno dell'Unione europea, mentre tre milioni l’anno è invece il numero di animali esportati dall’Europa verso Paesi terzi.

Tragedie e incidenti con gravissimi impatti su animali e anche persone hanno acceso i riflettori ultimamente sul tema del trasporto e dell’esportazione di animali vivi.

Dal mondo arriva anche qualche buona notizia, in alcuni casi proprio a seguito dell’ennesimo disastro.

Ricapitoliamo di seguito i fatti di cronaca e gli esempi positivi di come alcuni Governi hanno affrontato la questione: eventi terribili e segnali incoraggianti che entrambi ci spingono a proseguire con convinzione la nostra battaglia per dire basta al trasporto di animali vivi.

Enormi sofferenze ed eventi disastrosi

Gli ultimi mesi hanno visto una triste sequela di disastri che hanno riguardato l’esportazione di animali vivi.

A settembre 2020 una nave cargo si è capovolta al largo della costa di Napier, provocando la morte di quarantadue membri dell'equipaggio e quasi 6.000 bovini.

Lo scorso marzo, quasi 1800 giovani tori a bordo della nave Elbeik e 850 a bordo della Karim Allah hanno trascorso tre mesi in mare perché alle navi era stato rifiutato l'ingresso a causa delle preoccupazioni per la febbre catarrale degli animali. Dopo diversi mesi di atroce sofferenza in mare, durante i quali si stima siano morti 180 animali, tutti gli animali a bordo di entrambe le navi sono stati macellati.

Nave cargo con animali a bordo

Quando, ad aprile, il Canale di Suez è stato chiuso, sedici trasportatori sono rimasti bloccati, costringendo i circa 200.000 animali a bordo a sopportare condizioni terribili su mezzi che spesso non sono costruiti per far viaggiare adeguatamente un numero così alto di animali.

Ma anche quando non si verifica un disastro, le esportazioni di animali vivi provocano enormi sofferenze: gli animali sopportano abitualmente viaggi eccessivamente lunghi, in cui sperimentano dolore, stanchezza, stress e sovraffollamento.

Divieto di esportazioni di animali vivi in Nuova Zelanda

Lo scorso 14 aprile, a seguito del disastro al largo della costa di Napier, la Nuova Zelanda ha annunciato il divieto delle esportazioni via mare di animali vivi, con un provvedimento che ne vedrà la graduale eliminazione entro due anni.

Il provvedimento comporta il divieto di tutte le esportazioni di animali vivi a scopo di macellazione, ingrasso e allevamento.

Siamo felici di aver contribuito anche noi a questo esemplare provvedimento, dato che, nel gennaio 2020, Compassion in World Farming aveva presentato un briefing in risposta alla consultazione del Governo della Nuova Zelanda per il divieto delle esportazioni di animali vivi.

Ci complimentiamo inoltre con SAFE, un'organizzazione per i diritti degli animali in Nuova Zelanda, per la sua instancabile campagna contro l’esportazione di animali vivi; ed elogiamo il Governo neozelandese per questa decisione coraggiosa.

Nel briefing da noi presentato, evidenziavamo la sofferenza insita in questa pratica e spiegavamo alternative praticabili, per ridurre il più possibile i tempi di viaggio e i viaggi stessi.

Ha dichiarato al riguardo il nostro Chief Policy Advisor Peter Stevenson:

Plaudiamo alla decisione coraggiosa della Nuova Zelanda di vietare le esportazioni di animali vivi. L'UE deve ora seguire l'esempio e vietare rapidamente questo spietato commercio di creature viventi. Costringere gli animali a lunghi viaggi non è una parte necessaria del modo in cui ci alimentiamo. Gli animali dovrebbero essere macellati vicino all’allevamento in cui sono allevati e il commercio dovrebbe riguardare la carne e le carcasse.

Queen’s speech: buone notizie dal Regno Unito

Buone notizie arrivano anche dal Regno Unito.

Discorso della regina Elisabetta a Westminister, maggio 2021
© PA Wire/ Images

Lo scorso 11 maggio, nel corso del tradizionale Queen’s speech a Westminster, la regina Elisabetta ha presentato un piano d’azione sul benessere animale del Governo britannico in cui ha sottolineato che il Regno Unito si impegnerà nella promozione di “standard più elevati di benessere animale”.

Il briefing pack che accompagna il discorso della regina include diverse questioni su cui Compassion in World Farming lavora da molti anni, come la legislazione per sancire per legge la senzienza degli animali, dopo la uscita dalla UE.

Nel pacchetto di misure è incluso anche il divieto di esportazione di animali vivi, sia per la macellazione che per l'ingrasso.

Continuiamo a farci sentire

Ban Live Exports logo

Il prossimo 14 giugno si terrà la Giornata internazionale contro l’esportazione di animali vivi. Come ogni anno, e in modo ancora più forte e deciso, prenderemo posizione in difesa degli animali ed entreremo in azione per chiedere un divieto globale di questo commercio crudele.

Per tutti gli aggiornamenti e partecipare alla giornata di mobilitazione, è possibile iscriversi all’evento Facebook dedicato cliccando QUI o sul pulsante qui sotto.

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