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Per amore della vita

News Section Icon Pubblicato 03/03/2021

Di seguito una traduzione dell’articolo "For the love of life", dal blog del Direttore globale di Compassion in World Farming Philip Lymbery. Qui l'originale.

 

Mother Cheetah With Two 2 Month Old Cubs On A Termite Mound In The Masai Mara Credit GP232
Femmina di ghepardo con due cuccioli di due mesi su un termitaio nel Masai Mara | Foto: GP232

Il 3 marzo 2021 si celebra la Giornata mondiale della natura selvatica, una ricorrenza veramente speciale istituita dalle Nazioni Unite per rendere omaggio alle meraviglie della flora e della fauna selvatica del nostro pianeta. Nonostante il mondo sia al momento alle prese con un'emergenza sanitaria a livello mondiale senza precedenti, risulta più che mai cruciale sensibilizzare la popolazione in merito al ruolo che il clima e la biodiversità giocano nella salvaguardia della salute del nostro pianeta.

In questo senso, è estremamente opportuna la pubblicazione solo pochi giorni fa del nuovo report di Chatham House, intitolato Food System Impacts on Biodiversity Loss e frutto della collaborazione tra CIFW e il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP). I dati di tale report, condivisi in anteprima durante un webinar trasmesso in diretta, evidenziano come l'attuale sistema alimentare globale sia il fattore che più di tutti contribuisce alla distruzione della natura che ci circonda: l’agricoltura rappresenta infatti la più grossa minaccia per l’86% delle 28.000 specie notoriamente a rischio di estinzione.

Il report, ampiamente ripreso dalla stampa a livello internazionale, apporta un contributo essenziale alla campagna di sensibilizzazione in merito alle gravi condizioni in cui versa il nostro ambiente e ai cambiamenti da apportare allo stile di vita della popolazione mondiale per evitare un’ulteriore accelerazione della scomparsa della flora e della fauna selvatica, una delle minacce più concrete alla vita sulla Terra.

Non solo, oltre a dati e statistiche, il report evidenzia tre soluzioni capaci di contrastare i pericoli derivanti dalla perdita di biodiversità e dal cambiamento climatico.

  • È innanzitutto necessario modificare radicalmente il tipo di alimentazione seguita dalla popolazione mondiale, optando per una dieta ampiamente basata su prodotti vegetali. Questo, in uno con la riduzione dello spreco alimentare a livello globale, ridurrebbe la pressione sull’ambiente e sul suolo;
  • Una porzione molto più ampia del territorio deve poi essere destinata alla creazione di riserve naturali e aree protette. Solo con la conservazione e il risanamento di interi ecosistemi sarà possibile trarre pieno vantaggio della ricca biodiversità terrestre e, proprio per questo, è essenziale evitare di convertire ulteriori terreni a scopo agricolo;
  • L'alimentazione umana deve essere modificata per permettere la conservazione degli ecosistemi ancora intatti e il risanamento di quelli andati persi o danneggiati.

 

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È necessario modificare il tipo di alimentazione optando per una dieta basata su prodotti vegetali. | Foto: AnnaPustynnikova

Dobbiamo quindi creare pratiche agricole più rispettose dell'ambiente e della biodiversità, che utilizzino un numero minore di fattori di produzione e siano basate sulla policultura invece che sulla monocultura. Un'alimentazione diversa permetterà di limitare la conversione di aree naturali in terreni agricoli, promuovendo al contempo la riqualifica di quelli già destinati all'agricoltura e l'introduzione di metodi di coltivazione rispettosi dell'ambiente.

Le riprove di quanto la macchina dell'agricoltura intensiva sia devastante, inefficiente, crudele, malsana e piagata dagli sprechi ci giungono ormai su base quotidiana da tutto il mondo. Alla luce di questa insostenibile situazione, Compassion in World Farming non smetterà mai di farsi promotore di una rifondazione radicale del sistema alimentare globale e continuerà a impegnarsi per porre fine all’allevamento intensivo.

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Trasporto di bestiame, Turchia-Bulgaria 2017 | Foto: CIWF

Il tempo che ci rimane a disposizione per apportare questi urgenti cambiamenti è ormai agli sgoccioli!

Il Vertice sui sistemi alimentari organizzato quest’anno dall’ONU rappresenta quindi un’occasione irripetibile per raggiungere un accordo globale con cui porre fine all’allevamento intensivo, rifondare il sistema alimentare e promuovere pratiche agricole rigenerative e risananti in grado di apportare beneficio alla natura invece di danneggiarla.

La nomina di “promotore” assegnatami dal Food Systems Champions Network mi rende quindi estremamente fiero e onorato, in quanto mi permetterà di essere il portavoce delle associazioni animaliste d’Europa e del mondo durante il Vertice sui sistemi alimentari dell’ONU di quest’anno.

Una gestione veramente sostenibile dei sistemi alimentari non è mai stata tanto cruciale non solo per l’umanità, ma per tutti gli esseri viventi del nostro pianeta. Rimango pertanto profondamente determinato nel promuovere gli obiettivi del Vertice nel breve e nel lungo termine, in vista anche del complimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti per il 2030.

Vorrei quindi concludere rivolgendo un appello a tutti voi: in occasione della Giornata mondiale della natura selvatica, uniamo le forze e impegniamoci a salvaguardare la vita del nostro pianeta grazie a scelte alimentari più responsabili e in grado di fare la differenza per ogni singola forma di vita sulla Terra, preferendo quindi prodotti vegetali a latticini e carne e optando per prodotti animali biologici allevati a terra e al pascolo.

Grazie di cuore.

Unisciti all’appello lanciato da CIWF alle istituzioni più importanti al mondo, tra cui la Banca mondiale, l’ONU e l’OMS, e chiedi l’abbandono dell’allevamento intensivo a vantaggio di un sistema alimentare che rispetti i diritti animali, nutra la terra e riduca il rischio di nuove pandemie.

Usa questo link per firmare la petizione di CIWF e unirti all’appello per un futuro senza allevamento intensivo.

Philip UNFSS
Globe

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