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Antibiotic-free. Perché non è la soluzione

News Section Icon Pubblicato 18/11/2020

Oggi, 18 novembre, è la Giornata europea della consapevolezza sugli antibiotici (European Antibiotic Awareness Day) promossa per sensibilizzare la popolazione sull’uso corretto di questi farmaci e sui rischi connessi al fenomeno dell’antibiotico-resistenza (AMR) ovvero l'inefficacia degli antibiotici verso alcuni batteri diventati “insensibili” e resistenti.

La nostra richiesta al Governo italiano

Quasi il 70% degli antibiotici venduti nel nostro Paese è destinato agli animali negli allevamenti e l'Italia ha la maglia nera per prevalenza di batteri antibiotico resistenti nell'UE. Purtroppo anche il numero dei decessi è spaventoso: circa 10.000 persone ogni anno muoiono a causa di batteri antibiotico resistenti nel nostro Paese. In tutta l’UE sono 33.000.

La strada per uscire da questa situazione prevede che un piano di riduzione dell’utilizzo degli antibiotici negli allevamenti si accompagni al cambio di sistema e non a una semplice mitigazione delle condizioni intensive. L’antibiotic free, così diffuso nel mercato italiano, non è la risposta al problema dell’antibiotico resistenza perché nella maggior parte dei casi non comporta il cambio di sistema ormai necessario e urgente.

CIWF lo chiede chiaramente in una delle 6 richieste al Governo italiano presentate a settembre per avviare una transizione verso sistemi che guardino al futuro e siano capaci di proteggere la nostra salute, il benessere animale e il pianeta.

Antibiotic Richieste Gov News Letter

Il ruolo dell’allevamento intensivo

Il problema della perdita di efficacia degli antibiotici è direttamente collegato all’eccessivo utilizzo di questi farmaci. Una delle cause della diffusione dell’antibiotico resistenza è rappresentata dall’uso massiccio degli antibiotici negli allevamenti intensivi, dove sono utilizzati con trattamenti di massa e preventivi, venendo quindi somministrati anche ad animali sani.

Combattere l’abuso di questi farmaci è necessario per il benessere animale e la salute delle persone. Per fare questo è importante assicurare ai consumatori una corretta informazione, che purtroppo, ancora oggi, risulta spesso parziale e fuorviante. Succede ad esempio con i claim “Antibiotic free” o “Senza antibiotici” in etichetta, sempre più presenti sui prodotti di origine animale, che rischiano di instillare nelle persone la convinzione di acquistare un prodotto di qualità più alta e, soprattutto, che comporta minori rischi per la sua salute e sul benessere degli animali.

È facile dire antibiotic free

Le diciture “Benessere animale”, “Genuino e naturale”, “Antibiotic-free” hanno tutte qualcosa in comune. Sono, appunto, solo diciture. Non sono specifiche, non contengono criteri o approfondimenti e quindi non consentono ai consumatori di fare una scelta più informata.

È facile dire antibiotic-free, molto più difficile è spiegare cosa significa davvero. La dicitura “senza antibiotici” sta a indicare che la carne, o prodotti di origine animale, provengono da animali allevati senza uso di antibiotici ma questo non offre la garanzia che gli animali siano allevati con più benessere animale, a meno che non sia chiaramente indicato in etichetta. In assenza di specifiche, è anzi molto probabile che i prodotti antibiotic free provengano da allevamenti intensivi non diversi da tutti gli altri.

Garanzie di maggiore benessere possono arrivare solo da prodotti in cui siano chiaramente dichiarati i miglioramenti degli allevamenti, come nei sistemi all’aperto o biologici. Un altro aspetto da tenere presente è che antibiotic-free non significa che non siano stati somministrati agli animali altri farmaci, anche in dosi massicce, così come non è dimostrato che l’antibiotic-free aiuti a combattere l’antibiotico resistenza.

Proteggiamo il nostro futuro

Secondo i CDC USA (Centers for Disease Control and Prevention - Centri per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) tre su quattro delle malattie infettive emergenti che colpiscono l’essere umano, sono trasmesse dagli animali. La Giornata europea della consapevolezza sugli antibiotici rappresenta un importante momento di riflessione collettivo e un’occasione per chiedere di cambiare il sistema in cui alleviamo gli animali e iniziare una transizione che riduca la loro sofferenza, i rischi per la nostra salute e i danni causati all’ambiente.

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Se dovessi avere ulteriori domande a riguardo, o qualsiasi altro problema, ti preghiamo di contattarci a info@ciwfonlus.it. Cerchiamo di rispondere a tutte le richieste entro due giorni. Tuttavia, a causa dei volumi di richieste che riceviamo, a volte potremmo metterci più tempo, ti preghiamo in quel caso di scusarci. In alternativa, se la tua richiesta è urgente, puoi contattare il nostro team di supporto al: +39 051 2960818  (le linee sono disponibili dalle 9:00 alle 17:00, dal Lunedi al Venerdì).