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Suini - Illegale la quasi totalità degli allevamenti, Italia a rischio procedura di infrazione

News Section Icon Pubblicato 22/05/2018

CIWF nel gruppo di lavoro ministeriale per nuova strategia nazionale.

Secondo un recente audit della Commissione europea, in Italia la quasi totalità dei maiali subiscono il taglio della coda di routine, in violazione della Direttiva europea 2008/120/EC e in totale assenza di una strategia nazionale per evitare l’utilizzo sistematico di questa dolorosa pratica. CIWF Italia Onlus è parte del tavolo di lavoro, costituito dal Ministero della Salute a seguito dell’audit, che produrrà la strategia nazionale per migliorare le condizioni dei suini negli allevamenti.

Audit CE: infrazioni della Direttiva suini e nessun piano nazionale - Nel novembre scorso la Commissione europea ha condotto un audit sul mozzamento delle code negli allevamenti suinicoli del nostro Paese. I risultati sono riportati in un documento diffuso ieri sul sito del programma televisivo Le Iene.

Secondo l’audit più del 98% dei suini italiani subiscono il mozzamento della coda di routine, sebbene questa sia un’infrazione della direttiva europea che stabilisce le norme minime per la protezione di questi animali. La Direttiva prevede infatti che il taglio della coda avvenga come ultima ratio, solo dopo aver migliorato le condizioni di allevamento.
Il report ha rilevato inoltre la totale assenza di una strategia nazionale per implementare la direttiva di protezione dei suini. La situazione in Italia è talmente grave che, se protratta senza che vengano fatti reali cambiamenti, potrebbe porre il nostro Paese a rischio procedura infrazione.

CIWF Italia sta denunciando questa grave situazione dal 2013 con video-inchieste e campagne e ha portato avanti attività di lobby presso il Governo italiano e a Bruxelles affinché venissero presi provvedimenti.

Ora il report della Commissione ha chiarito definitivamente quale sia la realtà della quasi totalità degli allevamenti suinicoli italiani, nei quali il taglio della coda a pochi giorni di vita, praticato senza anestesia, e quindi doloroso per gli animali, è purtroppo una prassi consolidata. Il report ha anche rilevato la diffusa assenza di materiale manipolabile adeguato, come ad esempio paglia fondamentale per l’espressione del bisogno etologico dei suini di grufolare.

Il tavolo di lavoro del Ministero della Salute - A seguito dell’audit il Ministero della Salute ha costituito un tavolo di lavoro dedicato al fine di realizzare e implementare una strategia nazionale che migliori le condizioni di allevamento dei suini e riduca di conseguenza l’incidenza del mozzamento della coda. CIWF Italia è l’unica associazione italiana che siede al tavolo insieme con le altri parti interessate e sta lavorando affinché l’implementazione avvenga nel rispetto del benessere dei suini e mettendo in atto le migliori pratiche di allevamento.

Tutelare l’eccellenza del Made in Italy - I consumatori - cittadini, italiani e europei, hanno espresso molte volte la loro volontà di evitare prodotti derivanti da sistemi lesivi del benessere degli animali auspicando di potere avere la possibilità di scegliere prodotti più rispettosi del benessere animale. Secondo CIWF ,quindi, non è più possibile pensare alla qualità del Made in Italy senza garanzie in questo senso. Se anche questa volta si perdesse l’opportunità di migliorare gli standard negli allevamenti suinicoli italiani, il nostro Paese rischierebbe di rimanere indietro rispetto agli altri grandi Paesi produttori europei.

Dichiara Annamaria Pisapia, Direttrice di CIWF Italia Onlus:

“Sono anni che come CIWF richiamiamo l’attenzione sulle disastrose –e per alcuni importanti aspetti- illegali condizioni di vita dei maiali in Italia. Siamo lieti che, a fronte delle richieste europee, il Ministero della Salute abbia intrapreso un cammino per migliorare le condizioni di vita di questi animali, anche coinvolgendo organizzazioni protezionistiche come la nostra. La roadmap che sarà prodotta dal gruppo di lavoro ministeriale di cui facciamo parte è l’appuntamento che il settore suinicolo italiano, incluso quello delle eccellenze, non può davvero mancare per compiere una svolta decisiva, superando pratiche oramai eticamente inaccettabili oltre che, come evidenziato dall’audit europeo, illegali e adottando un modo di allevare più rispettoso, che possa dare ai suini una vita degna, cominciando dal pieno rispetto del dettato normativo”.

Approfondimenti

 

Quanti suini vengono macellati in Italia?

In Italia sono macellati nel 2016 sono stati macellati circa 12 milioni di suini. Si allevano inoltre 500.000 scrofe per la grande maggioranza in gabbia.



Perché si taglia la coda ai suinetti?

I suini sono animali estremamente intelligenti e curiosi e in natura passerebbero la maggior parte del tempo grufolando ed esplorando il territorio. Negli allevamenti intensivi sono rinchiusi in recinti all’interno di capannoni sovraffollati, a una densità minima di 1 metro quadrato per ogni suino di 100 kg (ma gli animali in Italia possono arrivare a pesare fino a 160 kg). In queste condizioni stressanti, se non viene loro fornito del materiale di arricchimento ambientale adeguato (come paglia o fieno) oppure se l’areazione non è ottimale o vi sono altri problemi relativi alla gestione dell’allevamento, i suini rivolgono la loro frustrazione sulla coda e le orecchie dei propri simili, mordendosele. Per questo la necessità di mozzare sistematicamente la coda agli animali è molto spesso indice di problemi ambientali e di gestione dell’allevamento. La Direttiva europea di protezione dei suini prevede proprio che prima di effettuare la caudectomia è necessario modificare condizioni ambientali o sistemi di gestione inadeguati.



Quali sono i miglioramenti che possono essere apportati negli allevamenti?

Rispettare la biosicurezza e l’igiene, fornire materiale manipolabile adeguato, un’areazione efficiente, spazio per ogni suino nei limiti di legge o, se necessario, superiore ad essa, sono fra i fattori che consentono di migliorare il benessere degli animali e quindi di evitare il taglio della coda.

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